Risorse di pensiero per l'Educazione

Un quadro di pensiero di valore costituzionale

Sono necessarie nuove risorse cognitive, ha detto qualcuno. Il termine cognitivo per gli addetti ai lavori rappresenta una precisa visione dei processi di pensiero ricca di scoperte e proposte ma talora limitante e un po’ illuministica.  Preferiamo di gran lunga l’espressione ‘risorse di pensiero’  alludendo alla complessità dei processi di pensiero in cui i processi cognitivi  si intrecciano con la conoscenza di sé, con il mondo delle relazioni  e con le emozioni connesse alla conoscenza. I processi di pensiero così intesi possono essere sostenuti ed alimentati attraverso la scrittura in modo molto parziale se poi non esistono sedi di confronto in cui le relazioni e le emozioni non entrano realmente in gioco. Visto che forse nella discussione reale si sta aprendo qualche spiraglio ad una riflessione  sgombra dall’ipoteca degli schieramenti,  vorrei proporre delle ‘riforme di pensiero’ che non costano nulla in termini economici ma hanno un peso forse insostenibile in termini psichici. Ripropongo quindi l’idea - lo scritto che propongo è del 12 maggio 2012, ma allora mi sembrò inutile proporlo – che qualcuno possa adottare una risoluzione di valore costituzionale riguardo ai temi dell’educazione. Questo qualcuno potrebbe essere un ramo del parlamento, potrebbe essere una commissione, potrebbe essere un gruppo di parlamentari, potrebbero essere le tante realtà associate che si prendono cura dell’educazione. Potrebbe diventare un manifesto, potrebbe diventare un atto di indirizzo per il parlamento, insomma se a qualcuno piace l’idea non ha che da prendere questo materiale ed utilizzarlo al meglio. Intanto se volete incominciamo a ‘testarlo’ nei social network.

Cesare Moreno

Premessa

L’educazione e l’istruzione sono funzioni vitali di una intera società. Ogni legge, regolamento, prassi che riguardi educazione ed istruzione ha un rilievo costituzionale ossia originariamente costituente dell’intera società: educazione ed istruzione sono il bene comune per eccellenza, inalienabile. Lo scopo della legge quadro è stabilire le azioni positive che - per lo stato attuale delle conoscenze riguardanti l’uomo, la sua mente, le sue emozioni - sono indispensabili per promuovere lo sviluppo della persona. E’ proibito tutto ciò che è in contrasto con le azioni positive elencate, è consentito tutto ciò che accresce l’impegno positivo dell’intera società. La traduzione degli articoli del quadro concettuale in leggi ordinarie e regolamenti avviene ad opera del potere legislativo che per l’occasione adotta una procedura di ascolto dei cittadini da realizzarsi attivando in tutto il paese centri di ascolto presieduti da esperti di chiara fama nell’arte dell’ascolto. 1) L’educazione e l’istruzione costituiscono un compito umano attraverso il quale si realizza una parte determinante della cura del mondo adulto per le nuove generazioni. La Repubblica fornisce le garanzie ed i mezzi pratici perché i giovani possano disporre per sé della cura educativa e perché chiunque possa curare i giovani sia messo in grado di farlo. 2) La missione dell’educazione e dell’istruzione è fornire a ciascuno la possibilità di realizzare al meglio se stessi. Nell’educazione ciascuno è il metro di sé e non esistono né gli incapaci né gli immeritevoli. La Repubblica si fa garante della cura di ciascuno e soprattutto di coloro che secondo il metro dell’economia politica sono incapaci ed immeritevoli. 3) Il compito primario dell’istruzione è fornire a ciascuno i mezzi intellettuali per educarsi in una società complessa, attingendo al patrimonio culturale dell’umanità e al sapere prodotto dalla ricerca scientifica. L’istruzione fornisce gli alfabeti di cittadinanza che sono definiti in questa fase storica come:
  1. pieno possesso dei mezzi linguistici che vanno intesi soprattutto come capacità attiva di comunicare il sé;
  2. pieno possesso del metodo scientifico sperimentale inteso come capacità di costruire pensieri propri fuori di qualsiasi pregiudizio;
  3. pieno possesso delle competenze sociali intese come capacità di pensare ed agire se stessi in modo ecologico ossia in costante contatto con gli altri uomini del pianeta e con le società che essi si sono dati.
La Repubblica garantisce l’istruzione di base a tutti e lascia la più completa libertà al singolo e ai gruppi di dedicarsi a quelle discipline e a quei saperi che costituiscono l’articolazione pratica e socialmente determinata dell’essere cittadini attivi. 4) La conoscenza è la funzione umana complessa in cui si intrecciano concetti, relazioni, emozioni riguardo al sé e riguardo al mondo, essa non può essere data ma solo conquistata da ciascuno in un processo complesso in cui occorre dare inizio a funzioni umane mai prima esplorate. I percorsi di conoscenza sono necessariamente individuali ed intrisi di forti emozioni. La Repubblica garantisce che nei luoghi dell’istruzione e dell’educazione siano presenti in misura adeguata attività di supporto alla persona affidata a personale qualificato per sviluppare relazioni di aiuto e fornire il supporto personale necessario a costruire percorsi di conoscenza personali ed individuali. 5) Negli inizi e nei passaggi ci sono i punti di crisi per lo sviluppo personale, quelli attraverso i quali si realizzano salti di qualità nello sviluppo. Esami, prove, valutazioni fanno parte integrante del processo di crescita e come tali non possono essere affidati a semplici accertamenti tecnici. Si tratta di veri riti di passaggio  in cui sono essenziali figure adulte di riferimento che diano il supporto emozionale e di fiducia necessari a superare i passaggi. La Repubblica garantisce ai giovani cittadini la possibilità di accertarsi, attraverso prove ed esami, delle proprie competenze e garantisce al tempo stesso tutte le misure di sostegno alla  persona necessarie a superarle 6) L’organizzazione logistica, la struttura oraria, l’organizzazione dello studio tra momenti collettivi ed individuali deve essere rispettosa del benessere psichico degli allievi e della ecologia della mente, pertanto ogni decisione riguardante questi aspetti è sottoposta a vincoli pedagogici che non possono essere violati né per esigenze di bilancio, né per esigenze lavorative del personale addetto. La Repubblica garantisce che l’organizzazione scolastica rispetti l’integrità personale degli allievi 7) L’educazione è centrata sulla mobilitazione delle risorse interne dell’allievo qualsiasi sia la sua età. Pertanto  casi di svogliatezza, inappetenza cognitiva, mancata motivazione non possono essere trattati con misure coercitive di alcun tipo, compreso l’appello a misure punitive messe in atto dai genitori. Gli allievi sono i primi responsabili della propria educazione, docenti ed educatori sono responsabili per la mobilitazione delle risorse interne e per la mobilitazione educativa di tutte le figure che possano contribuire allo sviluppo personale. La Repubblica garantisce che nei luoghi dell’educazione e dell’’istruzione sia attivata la comunità educante reale in grado di sostenere la crescita dei giovani. 8) Gli allievi a partire dagli otto anni e/o in corrispondenza con l’inizio di più intensi processi di decentramento, possono essere responsabili di se stessi, vanno pertanto considerati come maggiorenni in grado di decidere i propri comportamenti. Il lavoro di istruzione e di educazione deve rafforzare fin da questo momento la consapevolezza e la responsabilità del soggetto che apprende rispettandone la persona, i diritti, la dignità. La Repubblica vigila perché nei luoghi dell’istruzione dell’educazione ci sia il più ampio e completo rispetto per i diritti del bambino e del cittadino e perché tutta la comunità educante sostenga il processo di responsabilizzazione degli allievi. 9) Il bello, il vero, il bene sono mete educative, ma sono anche diritti umani. Ospitare il bello, conoscere il vero, praticare il bene sono strumenti per educare il sé al bello, al vero, al bene. L’espressività artistica, la franchezza nella conoscenza del mondo e dei suoli mali, la possibilità di reciprocità nelle pratiche del bene, sono elementi costitutivi di una educazione che sia rispettosa dei diritti della persona. La Repubblica garantisce che qualsiasi sia l’organizzazione degli studi, qualsiasi siano le attività pratiche prevalenti, sia garantita ai giovani la possibilità di espressione artistica, di conoscenza del mondo reale in cui vivono, di pratiche sociali solidali. 10) Lo sviluppo umano avviene anche attraverso sfide che servono a conoscere i propri limiti e le proprie possibilità. Il corpo, l’intelletto,  le relazioni costituiscono le sfere principali in cui i giovani si cimentano saggiando le proprie possibilità di autonomo sviluppo e proprio per questo le sfide avvengono lontano dallo sguardo degli adulti di riferimento assumendo talora aspetti rischiosi. E’ necessario accompagnare i giovani nel cimento in modo discreto ed incoraggiante e questo può essere fatto solo da figure in grado di mediare tra i giovani stessi e gli adulti di riferimento. La Repubblica sostiene ed accompagna i giovani nel processo di passaggio nei ruoli adulti attivando specifiche misure di mediazione e  di sostegno alla persona. 11) L’attività di istruzione ed educazione è un’attività complessa frutto dell’interazione di molteplici aspetti del processo di crescita dell’uomo, di molteplici ambienti di apprendimento, di molteplici figure educative professionali e non. Il soggetto che attiva i processi educativi non è più un singolo, ma un gruppo organizzato come tale. La libertà e l’autonomia professionale  nel progettare e realizzare interventi educativi avviene nell’ambito di un gruppo di lavoro che progetta in modo responsabile e competente il lavoro educativo. La Repubblica cura che chiunque abbia un ruolo educativo sia specificamente addestrato ad operare in gruppo e a partecipare alla pratiche riflessive indispensabili a tenere un gruppo. La Repubblica cura altresì che nell’organizzazione dell’istruzione ci siano spazi e risorse per la tenuta dei gruppi 12) Il benessere psichico e mentale di docenti ed educatori è un fattore di produzione della buona educazione. L’organizzazione dei servizi educativi e di istruzione non deve stressare il personale con parcellizzazioni eccessive, con carichi di lavoro invisibile, con controlli persecutori. La Repubblica mette in atto tutte le misure necessarie a garantire al personale educativo la serenità, i tempi e gli spazi che sono richiesti da un lavoro educativo di buona qualità.
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