L'educazione metropolitana - Alleanze educative per la crescita della persona e delle relazioni sociali

Roma - Sala della Protomoteca in Campidoglio

L’educazione metropolitana consiste nella ricerca di un senso per sé e ciò che ci sta intorno, nella complessità caotica della città globale, nell’epoca della crisi. E’ un’educazione alla resistenza umana, alla solidarietà, ai legami, al rispetto di sé quando non si riceve un’eredità da nessuno, quando la vita sociale sembra governata dall’ossessione competitiva, e quando la vita pubblica sembra dominata dall’assenza di dignità.

Maestri di strada contribuisce all'organizzazione dell'evento "L'educazione metropolitana - Alleanze educative per la crescita della persona e delle relazioni sociali" che si terrà a Roma il giorno Martedì 17 Novembre. In un momento storico critico per la Capitale, viene confermata la realizzazione dell'iniziativa in oggetto, in preparazione da tempo, appoggiata dall'Assessorato alle Politiche Sociali di Roma Capitale su proposta delle associazioni Maestri di Strada e G.I.S. Marameo, con il contributo della fondazione PROSOLIDAR. L'iniziativa vuole contribuire a mantenere vivo e progettuale il pensiero di quanti operano con e per i giovani, offrendo l'opportunità di diverse chiavi di lettura e occasioni di suggestione per contaminare sempre più non solo le future politiche sociali e scolastiche ma anche le azioni quotidiane degli operatori di ogni ambito.

In questo incontro presentiamo il libro “La mappa e il territorio: ripensare l’educazione tra strada e scuola”, che riporta una serie di interventi riguardanti direttamente o indirettamente la metodologia dei Maestri di Strada. La giornata mira a offrire ai partecipanti spunti di riflessione e a raccogliere proposte per un modo diverso di guardare al lavoro educativo con i giovani e ai territori nei quali questo si realizza.
Per questo, le parole chiave offerte dalla pedagogia dei Maestri di Strada costituiscono un importante punto di partenza. Proprio perché “la mappa non è il territorio” è altrettanto importante che quanti intendono partecipare alla giornata abbiano la possibilità di farlo attivamente, contribuendo alla “mappatura” delle esperienze sul campo e delle visioni sul mondo che attengono il lavoro educativo.

L’educazione metropolitana consiste nella ricerca di un senso per sé e ciò che ci sta intorno, nella complessità caotica della città globale, nell’epoca della crisi. E’ un’educazione alla resistenza umana, alla solidarietà, ai legami, al rispetto di sé quando non si riceve un’eredità da nessuno, quando la vita sociale sembra governata dall’ossessione competitiva, e quando la vita pubblica sembra dominata dall’assenza di dignità.

L’incontro è stato programmato prima dell’estate insieme all’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Roma, per riflettere su un argomento che per molti motivi è all’ordine del giorno delle politiche sociali ed educative nelle metropoli d’Italia e d’Europa e - ci piacerebbe poter dire - all’ordine del giorno della politica tout court. Cosa cova nelle nostre periferie? Cosa cova negli animi emarginati e negli animi degli emarginati? Come si stabilisce un dialogo educativo con i giovani, quelli nati in Italia e quelli che arrivano da lontano? Maestri di Strada, GIS Marameo, Fondazione Prosolidar insieme ad altre migliaia di realtà educative in Italia, da molto tempo stanno costruendo una risposta nuova ai problemi educativi “un’educazione metropolitana”, che tenga conto della complessità della società moderna, delle difficoltà delle famiglie, delle trasformazioni sociali planetarie. Abbiamo mantenuto questo appuntamento – e siamo lieti che il “Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute” sia stato dello stesso avviso - nonostante la crisi della giunta capitolina, perché è necessario per noi mantenere la continuità di una riflessione e di un’azione che non possono arrestarsi per una crisi politica; un segnale concreto per dire a noi stessi che le politiche educative e sociali devono caratterizzare una società a monte delle vicende politiche ed economiche. La giornata mira a offrire ai partecipanti spunti di riflessione e a raccogliere proposte per un modo diverso di guardare al lavoro educativo con i giovani e ai territori nei quali questo si realizza. La traccia di questo seminario è fornito dai capitoli di cui si compone il libro “La mappa e il territorio: ripensare l’educazione tra strada e scuola”, un testo in cui i Maestri di Strada hanno raccolto riflessioni attuali su come si fa educazione apprendendo dai contesti. L'iniziativa vuole contribuire a mantenere vivo e progettuale il pensiero di quanti operano con e per i giovani, offrendo l'opportunità di diverse chiavi di lettura e occasioni di suggestione per contaminare sempre più non solo le future politiche sociali e scolastiche, ma anche le azioni quotidiane degli operatori di ogni ambito.

Maestri di Strada ha deciso di muoversi tramite delle parole chiave, che hanno costituito un punto di partenza per un confronto attivo tra quanti concorrono da posizioni diverse al lavoro educativo: in questo modo chi lavora sul campo può costruire una mappa del lavoro sociale rispondente al territorio reale. La divisione in gruppi tematici ha amplificato la possibilità di raccogliere contributi e punti di vista diversi.


Le 5 parole chiave
Educazione civile : Educazione tra solidarietà umana e resistenza civile. La missione della scuola e dell’educazione è promuovere in tutte le giovani persone le capacità per vivere bene insieme. La solidarietà umana che consiste nel riconoscere se stessi nell’altro e nel sentire insieme la comune appartenenza ad una società viene a monte di qualsiasi altra forma di cooperazione sociale ed è anche la base per resistere a quanto di disumano e aggressivo viene dal potere e dalle disuguaglianze.
Periferie : Educare le periferie, conoscere ed integrare ciò che sta alla periferia della mente, delle città e del mondo. Tre diverse periferie sono accomunate dal fatto che sono dimora di emozioni e sentimenti inespressi, di fatti che sono sgraditi alla mente razionale come all’ordine costituito. Molte politiche, molte correnti culturali tendono ad accentuare la separazione con il mondo periferico. Al contrario occorre promuovere l’integrazione, ossia la connessione tra ciò che è marginale e ciò che è centrale perché solo dall’integrazione deriva un reciproco arricchimento.
Pensare: La riflessività come comportamento sociale, il gruppo riflessivo come contenitore che può rendere possibile il pensiero. Non si può educare la mente altrui se non si migliora continuamente la propria mente. Veniamo da una cultura che ci ha insegnato che il pensare sia un’attività solitaria, ma più che pensare ci è stato insegnato a replicare pensieri altrui. Il pensiero che serve all’uomo è quello che rigenera continuamente se stesso, pensiero riflessivo che consente di mantenere sempre aperta la connessione con le proprie radici esistenziali. Questo lavoro riflessivo si compie solo nell’interazione con gli altri. Educatori e docenti hanno bisogno di gruppi riflessivi per poter affrontare il loro lavoro con mente aperta e cuore vigile.
Pedagogia errante: Apprendere dai contesti, apprendere nelle transizioni, apprendere camminando. Nella complessità del mondo e delle metropoli non è possibile formare le nuove generazioni partendo da un paradigma pedagogico monolitico: si lavora per frammenti, si raccolgono per strada reperti per costruire una personale conoscenza del mondo. I buoni educatori devono imparare questa pedagogia errante che consiste nel raccogliere le risorse strada facendo e nel trasformarle insieme ai giovani interlocutori lungo il percorso.
Alleanze educative : Per crescere è necessaria una città intera. Per crescere un bambino ci vuole un villaggio intero: è vero dalla notte dei tempi e forse il villaggio è nato per poter crescere i bambini. Questa idea si è largamente persa, pochi pensano e praticano un’educazione che sia alleanza tra il giovane, la famiglia e i diversi professionisti che si occupano di formazione. In molte pratiche educative è incorporata un’immanente tendenza alla ‘correzione’ alla ‘prevenzione’ del male che fa apparire l’educazione quasi come una galera preventiva. L’alleanza educativa significa che diverse figure cooperano per sviluppare al massimo grado le potenzialità della giovane persona senza doversi preoccupare di tenerlo a freno: l’educazione o è una pratica di libertà o non è.  

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