Il nostro sistema scuola produce espulsioni
Qualcuno viene cacciato o si caccia fuori sa solo.
Qualcuno va fuori di testa o lascia a casa il cuore.
Produciamo insegnanti eroici, bravi, politicamente corretti, pedagogicamente perfetti, socialmente sensibili.
Produciamo insegnanti frustrati, sofferenti, insensibili, sadici
Non produciamo insegnanti di media cultura ed umanità, quelli che sono i destinatari del messaggio contenuto in Insegnare al Principe di Danimarca. O meglio non sappiamo vederli, perché girando l'Italia a presentare il Principe di Danimarca, forse perché speravano di incontrare un principe, ho incontrato solo docenti ed educatori che con media cultura ed umanità continuano a tirare la carretta e se cadono sul campo sono classificati "militi ignoti".
Quando si parla di insegnare chissà perché vengono fuori riflessioni filosofiche pregnanti del tipo ‘al cuore non si comanda’ ‘don Abbondio non era nato con un cuore di leone’ etc... Il bravo insegnante nasce già così. La vocazione – Dio ti ha chiamato - la missione, l’eroismo o ce l’hai nel sangue o nessuno te la insegna.
Ma allora se nel nostro sistema scolastico abbondano gli eccessi di bontà e cattiveria, ma manca la certezza dell’aurea mediocritas, ci deve essere nascosto da qualche parte qualcuno che sceglie a bella posta insegnanti estremi, oppure abbiamo un sistema di preparazione e coltivazione degli insegnanti che li porta ai limiti lasciando sguarnito il centro.
Hanno ragione Marco Rossi Doria e Salvatore Pirozzi su Barbiana e Chance. A tutti e due ricordo che Chance – grazie a Barbiana non poteva essere diversamente – a differenza di Barbiana ha cercato di farsi sistema. Entrambi sanno che chi scrive, Carla Melazzini, Marco Rossi Doria, Salvatore Pirozzi che hanno inventato e tenuto in piedi per undici anni (che non sono pochi) questa impresa, non fanno testo, appartengono alla minoranza estrema. Fanno testo invece le decine di docenti che hanno lavorato nel Progetto Chance, le decine di educatori che hanno fatto altrettanto, entrambi appartenenti a categorie umane di media cultura ed umanità. Entrambi sanno che negli ultimi anni abbiamo lavorato con supplenti, insegnanti capitati lì per caso, gli ultimi in graduatoria e forse il nostro più grande successo è stato riuscire a lavorare con loro in modo efficace. Avevamo in mano le prove che è possibile che un insegnante di media cultura ed umanità, una volta immesso in un sistema di formazione e sostegno adeguati, invece di evolvere in un mostro di altruismo o sadismo poteva evolvere in un sapiente ed attento artigiano della parola e del pensiero.
In quel momento una mano ancora ignota e moventi imperscrutabili hanno decretato la nostra fine.
Per carità niente di personale, il decimillesimo buon progetto morto senza neppure l’onore delle armi.
Ma è proprio questo su cui occorre interrogarsi, perché il nostro sistema scuola ha più facilità nel far morire i buoni progetti piuttosto che farli vivere? Occorre interrogarsi perché sopravvivono felicemente sperimentazioni che se ne stanno buone nella loro nicchia ecologica e non sono mai accolte quelle intrinsecamente espansive.
Dunque, siccome noi persone estreme non ci arrendiamo mai, testardamente ci sto riprovando, vorrei morire avendo intravisto un barlume di soluzione a questo dilemma, se i sadici (che sono sempre anche un po’ masochisti, perché soffrono anche) sono così fin dalla nascita o se è il sistema a renderli tali.
Poiché ho anche il vecchio vizio di considerare l’uomo libero delle sue scelte, tendo a pensare che se uno sceglie la via meno buona per lui e per gli altri debba esserci una forza che lo costringe a farlo. Poiché ho anche un secondo vizio che è quello di considerare che il migliore alleato dell’oppressore sia l’oppresso, non stento a credere che un sistema ‘cattivo’ trovi potenti alleati nella parte peggiore di ciascuno di noi.
Allora, vogliamo ragionare un po’ di più sul sistema che produce questo sfacelo e un po’ di meno su principi morali e pedagogici che non dico siano scontati ma non trovano particolari opposizioni esplicite (perché quelle sotterranee ci sono e sono potenti)?
[Cesare Moreno]
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