Pubblichiamo questa breve intervista fatta a Cesare Moreno due anni fa da MELAWebTV in occasione della Conferenza "L'Educazione non è finita" tenutasi alla Facoltà di Scienze della Formazione di Bologna il 19/01/2010.
Il video dell'intervista è riportato in basso.
Tre cose da fare per difendere l’educazione
La prima cosa è che gli educatori credano in se stessi perché questa è l’unica cosa su cui veramente possiamo incidere.
La seconda è quella di costituire un’organizzazione ultra-corporativa che li difenda. Quando dico ultra-corporativa lo dico ironicamente, perché purtroppo gli educatori sono esposti a tutti i venti e quindi un’organizzazione che ne difenda l’identità professionale forse oggi deve essere anche un po’ estremista. Poi facciamo a tempo ad aprirci. ma nel frattempo cerchiamo di essere un po’ più chiusi in noi stessi.
La terza è far rendere conto a tutti che l’Educazione è una cosa troppo importante perché se ne occupino solo gli educatori. Bisognerebbe, da un lato difendere l’identità professionale, dall’altro dire forte e chiaro a tutti che l’educazione è un compito dell’umanità e non di un gruppo di specialisti.
Noi siamo al servizio dell’umanità per fare questo e quindi dobbiamo essere specializzati.
Però sarebbe ora che di educazione se ne occupassero tutti: il Presidente del Consiglio che è un po’ maleducato, il Preside di Facoltà che magari è più educato ma non sempre se ne ricorda… Quel comandamento che diceva non dare scandalo ai bambini… bisognerebbe che ce ne ricordassimo un po’ tutti.
Il Web e Internet. Che cosa c’entrano con l’Educazione?
Possono entrarci moltissimo perché intanto servono agli educatori per tenersi in contatto tra di loro e avere degli scambi che sono veramente essenziali. E la velocità della comunicazione è fondamentale. Se ci riferiamo ai bambini e ai giovani è uno strumento che può essere altrettanto importante per avere una comunicazione più vasta ma anche più accessibile. Poi ci sono gli aspetti di fruizione passiva, ma quelli non c’entrano con lo strumento, c’entrano con il fatto che qualcuno ti ha reso passivo. Ma l’utilizzo attivo del Web anche per i giovani è uno strumento fondamentale.
Tratto da http://www.mela.scedu.unibo.it/
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