Progetto per la creazione di SPazi Educativi, Ricreativi e di Apprendimento a Napoli Zona Est
Siamo pronti per partire con un nuovo progetto, grazie al sostegno di Tirreno Power, che ha deciso di appoggiare le attività della ONLUS Maestri di Strada finanziando “SP.E.R.A.N.Z.E.” il progetto per la creazione di SPazi Educativi, Ricreativi e di Apprendimento a Napoli Zona Est.
Maestri di Strada progetta e realizza azioni educative e gruppi di lavoro che operano per evitare la dispersione scolastica e aiutano i giovani a costruirsi un progetto di vita, anche in condizioni difficili.
Nel 2019 Tirreno Power e Maestri di Strada collaboreranno per l’attivazione di tre laboratori rivolti a bambini, genitori e formatori. L’obiettivo è supportare l’apprendimento scolastico generando consapevolezza e fiducia nel valore della formazione e delle proprie capacità individuali. Tirreno Power ha scelto di partecipare a questa iniziativa che si sviluppa in uno dei territori in cui è presente con una propria centrale, Napoli. Un impegno per dare nuove “Speranze” per i giovani di Napoli con difficoltà di formazione e lavoro.
Come sanno quelli che seguono i Maestri di Strada, abbiamo adottato una poesia di Danilo Dolci “Ciascuno Cresce solo se sognato” quale testo che riassume nel migliore dei modi la missione ed il lavoro dei maestri di strada. Ed è anche grazie ai nostri sostenitori che è possibile sognare e de-siderare
Meno noto è il metodo attraverso il quale, nel lavoro educativo si trasforma una realtà informe, caotica, contraddittoria e vorticosamente mutevole in un sogno collettivo e nella pratica professionale di ciascun operatore. Questo metodo rimanda in senso lato alla psicoanalisi dei gruppi e, come si è meglio definito in questo seminario, alla psicoanalisi dei grandi gruppi.
Maestri di strada, come gruppo di professionisti, è un grande gruppo – si tratta di 50 persone che percepiscono un reddito minimo e precario grazie a questa organizzazione e che sono quindi legati da un contratto ‘istituzionale – che naviga in un gruppo più grande che è, come si è detto, un ventre della città, attraversando altri grandi gruppi che sono le istituzioni e gli spazi pubblici in cui si articola la vita della città. Questo grande gruppo professionale nuota dentro questo insieme complesso come una membrana semipermeabile dentro il brodo primordiale, raccogliendo ed elaborando -i maestri di strada trovano risorse “strada facendo”, si nutrono di quanto offre l’ambiente – frammenti molecolari, aggregandoli in stringhe più o meno stabili, dando luogo a ‘prodotti’ complessi più o meno duraturi, più o meno fecondi.
Questo sapere è ‘gruppale’ ossia non è dell’individuo, è proprio del gruppo, ma in quanto tale si redistribuisce agli individui e ai piccoli gruppi di maestri di strada che sparsi nel territorio entrano in contatto con altri piccoli gruppi. Questi sono i gruppi di giovani e giovanissimi che subiscono emozioni violente e a loro volta le agiscono in ogni contesto e particolarmente nella scuola; sono i gruppi di docenti stretti tra ondate emotive che provengono dal basso dall’alto e dai fianchi e che sono letteralmente sfiancati da sollecitazioni che sopravanzano le capacità dell’individuo e tanti altri piccoli gruppi che vagano nel brodo primordiale delle periferie senza sapere cosa li spinge e a cosa sono spinti. Ed infine il sapere gruppale nutre il piccolo gruppo dei nostri educatori, psicologi ed esperti che cerca di resistere a mille correnti e di dare un senso al proprio lavoro e alle vite che incontra. Insomma noi siamo continuamente in osmosi con la città e cerchiamo di restituirle un pensiero di sé: noi non educhiamo in periferia ma educhiamo la periferia, costruiamo la città, facciamo un lavoro politico.
Dunque non siamo alla ricerca di una dimensione intimistica, di uno spazio di creatività effimera, ma siamo dentro un processo di creatività sociale, maieutico, in cui sia possibile la seconda nascita dell’uomo, quella culturale.
Ed è anche grazie ai nostri sostenitori, a chii crede nelle nostre attività e a chi crede che ualcosa di bello si può fare per la nostra città e per i nostri giovani, che è possibile continuare a sognare e a de-siderare.